Recentemente si è iniziato a valutare le relazioni che intercorrono fra lo stato del suolo (tessitura, struttura, pH, componente microbica) e lo sviluppo di malattie sulle piante.
Una chiara relazione ad esempio è presente nella scabbia della Patata che si presenta in terreni acidi (pH 4.5-4.9) per Streptomyces acidiscabies, mentre S. scabies dei tuberi è attiva con pH superiori a 5.2.
Per erwinia amylovora sono state messe in evidenza particolari condizioni del suolo che influenzano positivamente il decorso della malattia:
– suoli sabbiosi o sciolti, soggetti a forti escursioni del contenuto idrico
– suoli poco profondi con strati impermeabili di argilla
– terreni in cui il livello della falda freatica arriva frequentemente nei pressi dell’apparato radicale
Temperature del suolo comprese tra 12 e i 32°C sono meno favorevoli allo sviluppo della malattia.
Attualmente si studiano le relazioni che intercorrono tra composizione microbica e comparsa di malattie batteriche. L’esistenza di terreni soppressivi in cui buona parte della componente microbica efficace nel contenere le infezioni fungine, è di origine batterica, sta mettendo in luce proprio che l’utilizzo di PGPR, rizobatteri induttori di crescita delle piante (Pseudomonas, Bacillus, Streptomyces, Serratia e Arthrobacter) possa essere una strategia fondamentale nel controllo delle batteriosi.
Tramite i seguenti meccanismi:
– induzione di resistenza
– competizione per i nutrienti
– competizione per i siti d’infezione
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