Diffrattogrammi di polvere ai raggi X su campioni rappresentativi permettono di identificare le fasi mineralogiche presenti in quantità >5-10% e quindi la o le specie zeolitiche ed altri minerali eventualmente associati (smectite, illite, quarzo, calcite, feldspati, pirosseni).
Dall’intensità dei picchi della o Delle specie zeolitiche, tramite standard di riferimento, è possibile valutarne con buona approssimazione +- 10% il loro contenuto percentuale.
La metodologia RIETVELD-RIR ai raggi X (Gualtieri, 2000) è la sola e più attendibile per la determinazione quantitativa sia Delle fasi cristalline (zeolititi e minerali associati) che amorfe (vetro vulcanico)
Contenuto % parziale e totale in zeolite di Zeolititi
Chabasite Toscana: chabasite 66%, phillipsite 1.4%, totale 67.4%
Chabasite Laziale: chabasite 55.3%, phillipsite 8.4%, totale 63.7%
Phillipsite-chabasite Campana: chabasite 23.4%, phillipsite 37.2%, totale 60.6%
Phillipsite Campana: chabasite 6%, phillipsite 47.8%, analcime 4.8%, totale 58.6%
Chabasite Americana: chabasite 51%, clinoptilolite 13.6%, erionite 5.1%, totale 69.7%
Clinoptilolite Greca: 52.8% clinoptilolite, totale 52.8%
Clinoptilolite slovacca: 54.2% clinoptilolite, totale 54.2%
Clinoptilolite serba: 57.5% clinoptilolite, totale 57.5%
Clinoptilolite ungherese: 50.1% clinoptilolite, totale 50.1%
Clinoptilolite cubana: 42.4% clinoptilolite, 17.6% mordenite, totale 60%
Non esistono al mondo attualmente, giacimenti di zeolititi con un contenuto zeolitico superiore al 70%.
Nel caso di scoperta di nuove cave la valutazione andrebbe fatta col metodo RIETVELD-RIR ai raggi X (Gualtieri, 2000)
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