Il cappero è un cespuglio suffruticoso di notevole vigoria vegetativa ma lignificato solo alla base, dove si sviluppa un ceppo ben ingrossato; cresce spontaneo e viene anche coltivato lungo le coste del Mediterraneo e altrove, ma sempre in zone a clima molto caldo con inverni decisamente miti. È una pianta estremamente frugale e resistente al secco; cresce meglio su terreni grossolani e sassosi, molto permeabili e di natura calcarea, e anzi alligna ottimamente nei crepacci dei vecchi muri o perfino nelle fessure delle rocce dove il robusto apparato radicale riesce ad insinuarsi senza difficoltà. A primavera si sviluppano i rametti lunghi e flessuosi che si espandono in ogni direzione formando dei cespugli folti e attraenti soprattutto d’estate, nel momento della fioritura; i fiori sono assai grandi, a quattro petali bianchi sui quali risaltano numerosi gli stami, lunghi e sottili, che terminano con antere rosate o porporine.

Come ortaggio si utilizzano i boccioli fiorali ancora chiusi che prendono un caratteristico sapore aromatico, aspro e piccante, se conservati in aceto salato o in salamoia.

Il cappero si riproduce per seme, ma di preferenza si ricorre alla propagazione per talea o per polloni radicali prelevati da piante di buona qualità e senza spine. Si pianta su terreni molto permeabili o rocciosi dopo aver concimato con fertilizzanti di lenta assimilazione. Le piante iniziano a produrre dopo 3-4 anni; a fine inverno si potano, accorciando fin quasi alla base i rametti sviluppatesi nell’annata precedente e ormai quasi del tutto secchi.

Clima: molto caldo
Terreno: grossolano, permeabile e asciutto
Esposizione: molto soleggiata
Moltiplicazione: per seme o per talee e polloni
Distanza tra i cespugli: 3-4 mt
Ciclo colturale: suffrutice perenne molto longevo
Raccolta dei boccioli: graduale da giugno a settembre
Produzione: fino a 1 kg per pianta

Sperimentazione: l’uso di microrganismi Em ha determinato un incremento significativo della crescita totale delle piante, della superficie fogliare, lunghezza dei rami, numero dei fiori e dei bocci, aumentando la produttività generale.

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