A cosa serve il fosforo nel suolo e quale è il ruolo dei microrganismi nel suo utilizzo?

Il fosforo ha un ruolo biologico di primaria importanza, interviene nelle reazioni di sintesi degli acidi nucleici e nei processi di accumulo e trasferimento di energia; è legato quindi ai fenomeni di sintesi e di degradazione delle molecole organiche.
Il fosforo entra nella composizione di tutte le cellule viventi e nel terreno si trova sotto forma organica e minerale.

Il fosforo è perciò un elemento essenziale per la nutrizione delle piante e dei microrganismi: il rapporto N/P nelle cellule vegetali varia da 15 a 10:1 ed in quelle microbiche da 5 a 10:1.

Il ciclo del fosforo in natura è caratterizzato dai seguenti processi:

– assorbimento ioni fosforici dall’apparato radicale delle piante, preceduto da attività solubilizzanti degli essudati radicali e da quelle dei microrganismi
– sintesi di composti organici da parte delle piante, degli animali e dei microrganismi
– mineralizzazione dei composti organici del fosforo dei resti vegetali ed animali ad opera dei microrganismi
– fissazione dei composti organici ed inorganici del fosforo da parte dei costituenti del terreno

I Microrganismi intervengono perciò nel ciclo del fosforo e influenzano la nutrizione fosforica delle piante sia immobilizzando fosfati assimilabili nelle loro cellule, sia degradando i composti organici e liberando ioni fosforici assimilabili per la pianta, sia infine mobilizzando fosfati insolubili.

Nei terreni neutri le condizioni per la mineralizzazione microbica del fosforo organico sono migliori, mentre nell’humus si hanno complessi di fosforo organico assolutamente resistenti alle azioni microbiche.

I batteri mineralizzanti il fosforo più conosciuti sono: Bacillus megatherium var. phosphaticum e Serratia carollera var. phosphaticum, hanno però questa proprietà anche altri numerosi batteri, lieviti (Saccharomyces, Candida) e funghi (Aspergillus, Penicillium, Alternaria).

I Microrganismi intervengono nella solubilizzazione del fosforo con:

– formazione di CO2 e acidi organici, che possono solubilizzare alcuni fosfati insolubili
– mediante processi riduttivi a carico dei composti ferrici a ferrosi, che possono essere usati dalle piante
– mediante formazione di H2S che favorisce la solubilità dei fosfati ferrici

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