Micronaturale: il controllo dell’ailanto con metodi naturali

Ailanthus altissima, in italiano ailanto o anche albero del paradiso, è una pianta decidua appartenente alla famiglia delle Simaroubaceae. È nativo della Cina nordoccidentale e centrale e di Taiwan ed è naturalizzato in Italia, in altri paesi europei, negli Stati Uniti, in Australia e in Nuova Zelanda. Diversamente da altri membri del genere Ailanthus, è infatti amante dei climi temperati anziché di quelli tropicali. L’albero cresce rapidamente ed è capace di raggiungere altezze di 15 m in 25 anni; da questa tendenza a diventare alto è derivato il nome “albero del paradiso”. È poco longevo, raramente superando i 50 anni di vita, sebbene la sua straordinaria capacità di generare polloni consenta alla pianta di replicare sé stessa per tempi assai più lunghi.

L’entusiasmo iniziale per la grande resistenza dell’ailanto, anche in ambienti degradati e difficili per altri alberi, era grande nelle zone in cui la pianta era stata introdotta. Questo entusiasmo calò quando i botanici dovettero affrontare la grande capacità pollonante dell’ailanto e la sua tendenza a diffondersi spontaneamente. Sfuggendo alle coltivazioni è infatti presente come specie naturalizzata in molte regioni d’Europa e degli Stati Uniti e in altre zone al di fuori del suo areale originario. L’ailanto è spesso una specie invasiva, grazie alla sua capacità di colonizzare rapidamente aree disturbate e soffocare i competitori inibendo il loro sviluppo con sostanze allelopatiche dalle radici. Ailanthus altissima emette la sostanza allelopatica ailanthone da foglie, corteccia e radici, creando così dei popolamenti puri. In Australia, negli Stati Uniti d’America, in Nuova Zelanda e in numerosi Paesi dell’Europa meridionale e dell’Europa orientale, è considerata una specie molto invasiva e quindi nociva per gli ambienti naturali. La sua eradicazione è difficile, perché l’albero ricaccia vigorosamente se tagliato; la lotta contro l’ailanto è necessaria dove esso entra in competizione con piante autoctone (segnatamente in aree già degradate dall’attività antropica), ma naturalmente, non in altre situazioni, come nel caso di alberature cittadine, o dove la diffusione negli ambienti naturali è contenuta.

Per il controllo consiglio un mix di:

– acqua 40%
– sale grosso 10%
– acido lattico 30%
– sansa di oliva 20%

Fare la miscela e irrigare le radici giornalmente per 7 giorni consecutivi.

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