Nel 1924 alcuni feudatari tedeschi si rivolsero a Steiner per chiedergli aiuto e consiglio in merito al graduale e costante calo di fertilità dei loro suoli. Erano gli inizi in cui iniziavano a palesarsi i primi effetti negativi dovuti all’uso di prodotti chimici e allo sfruttamento intensivo Delle terre, tipici della prassi agricola convenzionale. Ne nacque una serie di conferenze raccolte oggi nel libro impulsi scientifici spirituali per il progresso dell’agricoltura, nelle quali Steiner divulga per la prima volta i principi che ancora oggi ispirano il metodo agricolo biodinamico.
In Italia l’agricoltura biodinamica arriva negli anni 30, ma il fascismo perseguitò l’antroposofia e, dal 1938 al 1941 sciolse tutti i gruppi di ricerche dedicate in Italia. La biodinamica uscì dalla clandestinità solo dopo la guerra e nel 1947 fu fondata l’associazione per l’agricoltura biodinamica.
I preparati biodinamici
Spesso si identificano con le sigle numeriche che vanno dal 500 al 508 a pari merito dei componenti si includono le condizioni per realizzare e maturare i preparati. Le stagioni sono fondamentali per trasformare dentro e fuori (in maniera quasi alchemica) gli elementi di origine vegetale e animale.
Preparati di base
Preparato cornoletame (500)
Preparato cornosilice (501)
Preparati utili per compostaggio con piante officinali
Preparato achillea (502)
Preparato camomilla (503)
Preparato di ortica (504)
Preparato di quercia (505)
Preparato di tarassaco (506)
Preparato di valeriana (507)
Preparato di equiseto (508)
I preparati si utilizzano con dosi quasi omeopatiche diluiti in acqua: 30-80g di cornoletame ogni 10-15 litri di acqua; 1 g di cornosilice ogni 10-15 litri di acqua.
Sono da diluire appena prima dell’utilizzo secondo la pratica della dinamizzazione: in un fusto o barile porre acqua e preparato, cominciare a miscelare ruotando il liquido in una direzione fino a creare un vortice; appena firmato il vortice lo si rompe invertendo la direzione di rotazione del liquido fino a formare un nuovo vortice da rompere invertendo nuovamente la direzione; continuare per circa un’ora; questa pratica è ritenuta utile per trasferire le forze e le energie dal preparato all’acqua stesso.
Utilizzare il cornoletame così dinamizzato prima e durante la semina, avendo cura di diffonderlo a goccia e con movimenti a 8.
Applicare il preparato all’inizio del periodo di risveglio vegetativo sui campi ancora da lavorare o sottoposti a rotazione, possibilmente in ore pomeridiane e mai in pieno Sole.
L’azione del preparato cornoletame verte sulla vita del terreno e l’apparato radicale Delle piante; il cornosilice invece era ritenuto da Steiner capace di coadiuvare l’azione Delle forze cosmiche; può essere vaporizzato; se spruzzato il mattino presto è atto a stimolare le fasi vegetative di crescita e di formazione dei frutti se spruzzato al pomeriggio, favorisce il potere di maturazione del raccolto; spruzzare preferibilmente in giornate limpide.
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