La resistenza preinfezionale è basata su barriere fisiche e chimiche.
Le prime sono rappresentate dagli strati cuticolari contenenti cutina e suberina, che avendo carica negativa come le cellule batteriche contribuiscono a sfavorire i contatti.
Anche gli strati cerosi, impedendo l’accumulo d’acqua sulla superficie fogliari, sfavoriscono l’insediamento dei batteri.
Altri meccanismi come la formazione di suberina nelle cellule lenticellari e gli elementi vascolari dello xilema, lignificati e suberificati, proteggono dall’attacco dei batteri.
Tra le sostanze chimiche ad azione antibatterica si ricorda l’aminoacido omoserina in Pisello. Tale aminoacido è tossico verso tutte le pseudomonadi.
Variazioni di concentrazione nelle foglie di aminoacidi come serina, idrossilisina, prolina e metionina sembrano responsabili dello sviluppo di X. citri, mentre i terpenoidi in alcune cultivar di cotone sono alla base della resistenza nei confronti di X. Malvacearum.
Nel pero un evidente azione antibatterica nei confronti di Erwinia amylovora è svolta dall’idrochinone, mentre nel melo la stessa azione sembra essere svolta dalla floretina.
#micronaturale #barriere #preinfezionali #controllo #patogeni