Le micorrize sono associazioni mutualistiche diffuse tra funghi e radici delle piante. Ad oggi solo una piccola percentuale di piante è stata studiata per questo fenomeno (il 5% delle monocotiledoni e il 23% delle dicotiledoni), ma è ragionevole credere che tutte le piante terrestri possano essere caratterizzate da questo tipo di simbiosi. Le micorrize presentano un indubbio interesse, poiché esse hanno un significato talvolta decisivo in alcuni problemi selvicolturali, quali l’introduzione di nuove specie di piante, il rimboschimento, la rinnovazione e la produzione di piante in vivaio.
Le micorrize promuovono la crescita delle piante, aumentando la disponibilità e l’assorbimento di nutrienti presenti nel suolo e/o aggiunti con le concimazioni. Attraverso lo sviluppo di un apparato radicale più espanso e caratterizzato da una più elevata funzionalità, essi aumentano la resistenza delle piante allo stress idrico e salino, nonché migliorano alcune proprietà fisiche del suolo. La simbiosi micorrizica aumenta la resistenza delle piante a patogeni e fitofagi, con conseguente riduzione dell’impiego di fitofarmaci.
Opportunatamente utilizzate come in questa sperimentazione, le micorrize favoriscono lo sviluppo radicale e accelerano la crescita delle piante.
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