La coltivazione di Cleistocactus strausii

Il suo nome deriva dal greco Kleistos, chiuso, e cactus, per il perianzio che si apre appena, rimanendo quasi tubolare.
Originario della Bolivia, nel dipartimento di Tarija, confinante con l’Argentina settentrionale a più di 1700 m di altitudine.
Fusto sottile, eretto, alto fino a 1 m, verde chiaro, che può emettere numerosi polloni basali, ma raramente ramifica a meno che l’apice non venga reciso o danneggiato. Costolature sottili, sono 25 e le areole sono ravvicinate e alternate con 30-40 spine radiali bianche. Le spine centrali sono di solito 4, giallo chiaro, lunghe circa 2 cm.

I fiori nascono orizzontalmente nella parte superiore del fusto e consistono in un tubo cilindrico peloso e scaglioso, rosso, con segmenti del perianzio cortissimi che rimangono quasi chiusi e dai quali fuoriescono i filamenti degli stami e il lungo stilo dello stigma stellato.

I frutti più o meno sferici sono rossi e lanosi. Richiede calore e il pieno sole, ma è di facile coltivazione.
Propagazione per seme o talea.

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