Ben diversi dalle forti e solide radici di ancoraggio sono i giovani apici radicali con i loro sottili peli. Questi apici, vivi e sensibili, rinnovano di continuo il loro tessuto. Una specie di cappuccio (caliptra) li protegge nel loro difficile cammino attraverso il terreno. Sugli apici, sottilissimi peli radicali si formano in continuazione. Hanno vita brevissima e si rinnovano in continuazione. Osservando queste ingegnose strutture, molti emeriti studiosi hanno avanzato l’ipotesi che questa estremità sensibile delle radici sia una specie di organo sensorio.
Tramite i sottili peli radicali le piante assorbono dal terreno sostanze nutritive disciolte nell’acqua, le quali incessantemente elaborate dai microrganismi entrano in circolo nel corpo della pianta. Fino a poco tempo fa si credeva che le piante fossero in grado di assorbire unicamente sostanze solubili in acqua. Nuovi studi confermati da osservazioni al microscopio elettronico, hanno dimostrato che le radici possono assorbire direttamente anche minuscole quantità di materia organica viva. I batteri attivi della zona dell’apparato radicale possono elaborare le forme terminali del plasma in modo da permettere agli organi delle piante di assorbirli in modo diretto e utilizzarli come elementi costitutivi di nuove sostanze organiche.
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