Alla nutrizione azotata delle leguminose contribuisce un gruppo di microrganismi capaci di vivere in simbiosi sulle radici delle leguminose stesse; su queste determinano la formazione di tubercoli di varia forma e mole; i tubercoli sono riassorbiti durante la fioritura della pianta, che ne utilizza in tal modo il contenuto in sostanze azotate.
Alla formazione allo sviluppo di tubercoli radicali e al compiersi della loro attività fisiologica utile, sono necessari la reazione propizia del terreno (la reazione acida ostacola la formazione e lo sviluppo dei tubercoli), la buona aerazione, la presenza di calcio, in condizioni favorevoli, la quantità di azoto fissata da una coltura di leguminose può salire a 200-300 kg per anno a ettaro.
Per alcune colture come la Sulla l’assenza del batterio simbionte specifico può determinare l’arresto di sviluppo di vegetazione sino dalle prime fasi vegetative, tanto da compromettere l’esito della coltura.
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