Il sole, in inverno, incita talvolta le api ad uscire dall’arnia, per impedirlo è necessario disporre, davanti l’entrata delle arnie, una tavoletta inclinata, portante due o tre tacche per l’uscita delle api.
All’inizio dell’autunno in mancanza di raccolta, si dovrà favorire la deposizione della regina, somministrando ogni sera agli alveari una piccola quantità di sciroppo diluito, poiché le api giovani riescono meglio per l’invernamento.
Una certa quantità di api morte sul pradellino delle arnie, indica penuria di viveri o una corrente d’aria troppo violenta. Tracce di muffa nella parte inferiore dei favi, sono i segni di un’aerazione deficiente.
Diaframmi: si riduce la capacità dell’arnia, della colonia che occupa 5 o 6 telaini, mediante un diaframma. Il diaframma è una tavoletta della forma di un telaino, che come uno di questi, si mette a destra e a sinistra della popolazione, riducendo così la capacità dell’arnia.
Le Bonnier ritiene che i favi costruiti possano adempiere allo stesso scopo. Infatti in un suo esperimento introducendo uno sciame in un’arnia e valutando la temperatura al centro si passò da una differenza di t di 17 gradi del primo giorno fra max e min, a 5 gradi dopo otto giorni.
Nutrizione invernale: in generale non si deve aver bisogno di nutrire le api durante l’inverno, se però ci si trova nella necessità di dovere completare le provviste degli alveari, sarà bene usare dello zucchero ridotto in pasta (candito) da disporsi sopra i telaini o dentro appositi nutritori. L’umidità dell’arnia lo farà leggermente fondere e le api ne potranno così facilmente approfittare. (Potete utilizzare la parte nutrizionale del Protocollo apicoltura Micronaturale, candito o sciroppo)
Lo zucchero può essere fornito sottoforma di sciroppo. Da solo o anche con l’aggiunta di piccole quantità di miele, per renderlo più accetto alle api e per vivificarlo.
Non si deve perdere di vista il fatto molto importante che lo zucchero in commercio a differenza del miele, non contiene principi vitali ed è quindi inerte e pertanto non ideale per un’alimentazione esclusiva delle api.
Un buon sciroppo di zucchero si prepara facendo bollire per un quarto d’ora 2 kg di zucchero in un litro d’acqua e aggiungendovi un cucchiaio di glicerina, la quale non danneggiando le api, impedisce alla massa di solidificare.
Per la denaturazione dello zucchero si utilizza la pasta d’aglio naturale in proporzione del 5% con lo scopo inoltre di vitalizzarlo, essendo l’aglio assai ricco di elementi vitaminici.
Esperienze biologiche d’alimentazione hanno portato a constatare che api nutrite con sciroppo di zucchero d’aglio, hanno una maggiore resistenza e vitalità di altre api alimentate con sciroppo anche di solo miele.
Prodotto da poter utilizzare (melittosio):
– 90% di zucchero
– 5% di acqua
– 5% aglio naturale
Preparato in pani del peso di 5 Kg. Ridotto a sciroppo al bisogno: 5 kg in 3 litri di acqua, per stimolare 5 kg in 5-10 litri di acqua.
Questo potrebbe essere un preparato nutrizionale di base, meglio se abbinato o sostituito dal candito o sciroppo Micronaturale.
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