Classificazione botanica e caratteristiche della radice dell’olivo

Appartiene alla famiglia delle Oleaceae, genere Olea, con un corredo cromosomico di 46 cromosomi. Il patrimonio varietale è caratterizzato da circa 2000 cv.

Dalla vigoria della cultivar e dal clima dipendono velocità di crescita e dimensioni della pianta.

L’apparato radicale è caratterizzato da una distribuzione delle radici vicina alla superficie del terreno (molto sensibile quindi ai trattamenti fitosanitari effettuati, alle lavorazioni e alla gestione del suolo, ai diserbanti utilizzati che oltre a influenzare i microrganismi simbionti dell’olivo, vanno a interferire con l’attività radicale).

Se derivato da un seme germinato in situ, inizialmente si può formare un fittone, che può raggiungere anche il metro di profondità, successivamente però prendono il sopravvento le radici laterali e quelle degli ovoli che si formano sul tronco. Il fittone quindi piano piano si atrofizza e dopo una decina di anni l’apparato radicale risulta quasi esclusivamente formato da radici in uno spessore di terra di 50 cm.

Negli olivi coltivati, rimane solo la parte iniziale del fittone, ma la massa radicale più importante è formata dalle radici secondarie. Su talee o su ovoli, il fittone praticamente non esiste.

La gestione del suolo quindi risulta di particolare importanza nella corretta gestione dell’olivo proprio per questa sua particolare morfologia radicale.

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