Le pratiche agricole non tengono conto dei cicli naturali e produttivi del suolo, il cui equilibrio si sta alterando in seguito all’utilizzo di numerose sostanze chimiche create a partire dagli anni ’40 e che influenzano in maniera negativa la vita di insetti, funghi e piante.
Queste sostanze determinano effetti negativi sull’ ambiente in modi diversi:
- direttamente: per assunzione o contatto e perdita quindi di biodiversità
- indirettamente: con l’infiltrazione di queste sostanze nel suolo e successiva contaminazione del suolo e delle falde.
I pesticidi sono composti tossici che rilasciati nell’ambiente aggrediscono insetti nocivi (non sempre) e piante. Possono accumularsi nel suolo, arrivare nelle falde, evaporare nell’aria e successivamente depositarsi nel suolo modificando la biodiversità.
Al degrado del suolo si affiancano le monocolture che impiegando mezzi pesanti per la lavorazione determina, il compattamento del suolo, la riduzione della sostanza organica e la formazione di crosta superficiale.
L’agricoltura intensiva può determinare:
- inquinamento delle falde
- sovrasfruttamento delle risorse idriche
- acidificazione e salinizzazione del suolo
- erosione
- riduzione della biodiversità
- modifiche del paesaggio
- rilascio gas serra
- distruzione aree naturali
- compattamento
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