Il materiale organico di origine, il livello di stabilizzazione, e la quantità applicata al suolo sono i fattori più importanti che devono essere presi in considerazione per gestire correttamente l’utilizzo del compost.
La fitotossicità si manifesta solo raramente ed è limitata a materiali immaturi o non correttamente stabilizzati e quando le dosi di applicazione sono molto elevate.
A differenza dei rifiuti organici e dei residui colturali, la capacità di soppressione del compost è solo in pochi casi imputabile ad una eradicazione degli agenti patogeni.
L’induzione di fungistasi o l’induzione della resistenza sistemica nella pianta sono i meccanismi che determinano l’effetto soppressivo nei Compost.
Sono molto efficaci ad esempio contro Fusarium spp., mentre le risposte contro Pythium sono variabili.
Per valutare la capacità di soppressione del compost attualmente si sta studiando l’attività enzimatica misurata mediante l’idrolisi della florescina di acetato (FDA)
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