I concimi più indicati per l’orto sono quelli organici, ottenuti dalla decomposizione di sostanze di origine animale e vegetale, perché ridanno la fertilità al terreno in un modo che tutto sommato non si allontana troppo da quello naturale.
I concimi si differenziano anche per la velocità con cui cedono al terreno le sostanze nutritive: quelli a lento rilascio, le rilasciano lentamente, quelli a pronto effetto le rendono disponibili per le radici in tempi brevissimi.
I principali concimi organici adatti agli ortaggi sono:
Letame o stallatico: ottimo concime polivalente, contiene azoto, fosforo e soprattutto potassio, oltre a una buona dose di microelementi. Acquistabile in granuli e in polvere.
Compost: concime ideale per gli ortaggi, piante da frutto e aromatiche. Contiene tutti gli elementi nutritivi principali e i microelementi, nel terreno ne migliora la struttura.
Stallatico sfarinato: si ottiene miscelando letame e compost di origine vegetale. Contiene azoto, fosforo, potassio e microelementi. Utilizzabile prima della semina o del trapianto
Farina di sangue secco: appartiene al gruppo dei concimi ad azione rapida, si presenta in forma di polvere oppure fluida
Cornunghia: si ottiene dall’essiccazione e polverizzazione delle unghie e delle corna degli animali, apporta azoto e fosforo.
Cenere di legna: ricca in potassio, adatta agli ortaggi da tubero e radice. Ad azione rapida
Farina di corna o di ossa: concimi a lento effetto. La prima ricca in azoto, fosforo e calcio, ma povera in microelementi; la seconda ricca di fosforo e calcio.
Guano: costituito dalle deiezioni degli uccelli marini, ricco in fosforo, azoto e microelementi, a lenta cessione.
Macerati: sono concimi di rapido effetto e a base di erbe molto usati nelle coltivazioni biologiche per gli ortaggi.
Si preparano facendo macerare in acqua calda foglie, fresche o secche, di ortica, consolida o tanaceto: si mettono in un sacchetto di juta e si lasciano a bagno dai 5 ai 10 giorni. Si usa in diluizione 1:10, in terreno umido, nelle ore più fresche, bagnando le radici, ma non le foglie.