Fa piacere finire sul giornale per cause utili, sapere che in America hanno confermato quello che in qualche modo avevo intuito e ottenuto pure io due anni fa.
Puntando sugli stessi gruppi batterici (attinomiceti) (io avevo valutato anche gli streptomyces e gli pseudomonas, con ottimi risultati) e sullo stesso meccanismo di possibile degradazione (il cometabolismo: inserendo macronutrienti e micronutrienti in grande concentrazione, in particolare ferro, azoto, potassio, calcio e fonti energetiche di diversa natura per mettere in atto dei meccanismi per rompere il legame C-F), su batteri che erano stati per un lungo periodo con le fonti inquinanti.
Complimenti a Princeton e al prof. Jaffe per aver dimostrato e confermato questa possibile soluzione. Spero che almeno loro vengano considerati e possano entrare in gioco per salvare le tante persone che rischiano di ammalarsi.