Per migliorare le caratteristiche qualitative e di resistenza dell’aloe, nella sperimentazione è stata valutata l’aggiunta di zeoliti e di microrganismi EM su piante di aloe barbadensis Miller e aloe arborescens Miller.
Gli EM (Effective Microorganisms) comprendono una selezione di colture vive di microrganismi isolate in natura dai suoli (Mohan, 2008); i microrganismi EM includono 83 ceppi batterici e fungini di specie diverse (Prisa, selezione 2012- 2015), di tipo aerobico e anaerobico facoltativo. La loro principale attività è quella di incrementare la biodiversità del suolo (Prisa, 2017).
Le Zeoliti sono una famiglia di minerali costituita da 52 specie, definibili, dal punto di vista chimico, “allumino-silicati idrati di elementi alcalini e/o alcalino-terrosi (essenzialmente, Na, K, Ca)” e, strutturalmente, appartenenti ai tettosilicati come i minerali della silice, i feldspati ed i feldspatoidi (Gottardi e Galli, 1985; Armbruster e Gunter, 2001; Passaglia e Sheppard, 2001).
In particolare la chabasite (una tipologia di zeolite di cui il suolo italiano è molto ricco) può essere utilizzata nei substrati per sostituire le matrici inerti (vermiculite, perlite, pomice) con effetti significativi sullo sviluppo delle piante e sulla resistenza agli stress, riducendo l’utilizzo di acqua e concimi.(Passaglia e Prisa, 2018).
L’utilizzo delle zeoliti e dei microrganismi EM può quindi garantire come dimostrato da questa prova un evidente miglioramento qualitativo delle piante Aloe in coltivazione, in termini di sviluppo delle piante, di sviluppo radicale e di produzione di metaboliti utili alla nutraceutica.
Aspetti già evidenziati anche su altre specie ornamentali e ortive (Prisa e Burchi, 2015; Prisa, 2016; Prisa 2017a,b) e che verranno valutati in futuro anche su altre colture.
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