Una volta si riteneva che l’ambiente della parte aerea di una pianta, detta fillosfera, fosse troppo ostile per supportare una comunità microbica stabile. Le foglie e gli stami sono sottoposti a variazioni, frequenti e rapide, in umidità, esposizione ai raggi Uv e temperatura. Questo si riflette nelle fluttuazioni di materia organica disponibile che potrebbero sostenere una popolazione microbica. La fillosfera ospita una varia flora microbica comprendente batteri, funghi filamentosi, lieviti, protisti fotosintetici e eterotrofi. Numericamente i proteobatteri come Pseudomonas syringae, Erwinia e Pantoea spp. siano i più importanti. Spinghomonas, un altro genere batterico molto abbondante, produce pigmenti che fungono da schermo solare, rendendolo in grado di sopravvivere ad alti livelli di UV a cui è sottoposta la superficie delle piante.
Attualmente sto studiando questo genere di batteri per valutare
se la loro applicazione possa ridurre gli stress termici e solari sulle foglie delle piante.
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