Melanzana (Solanum melongina L.)
Coltivata su una superficie di 380 mila ettari, l’interesse per questa coltura è cresciuto nell’ultimo periodo. E’ largamente diffusa in Asia, il principale paese di coltivazione è di gran lunga la Cina, poi assume particolare rilievo in Turchia, Giappone, Filippine, Egitto e l’Italia.
La coltivazione in Italia è rappresentata in tutte le regioni, in particolare le regioni del meridione sono più interessate come la Campania, la Sicilia, la Puglia e il Lazio.
L’origine della melanzana è piuttosto incerta, le ipotesi più accreditate fanno riferimento alle Indie e alla Cina.
La melanzana appartiene alla famiglia delle Solanaceae ed è coltivata per la produzione di bacche eduli. E’ tipica degli ambienti temperato-caldi ed fra quelle da orto è la solanacea che manifesta esigenze termiche più elevate in quasi tutte le fasi del ciclo. Le condizioni ottimali per la germinazione si realizzano fra i 20 e i 25°C; le temperature più favorevoli per l’accrescimento e lo sviluppo si collocano fra i 16°C e i 25°C. L’optimum per l’accrescimento delle radici si aggira sui 18°C.
Presenta un adattamento notevole a condizioni di fotoperiodo diverse; mal si adatta invece alla ridotta intensità luminosa.
La resistenza della melanzana alla siccità è più elevata che nelle altre solanacee da orto, grazie a un miglior bilanciamento idrico nei tessuti, conseguente ad un migliore controllo della traspirazione stomatica; in condizioni di stress gli stomi si chiudono gradualmente per cui la fotosintesi non subisce arresti repentini come avviene invece nel pomodoro.
La coltura assicura i migliori risultati nei terreni sciolti, mentre nelle condizioni opposte risultano significativamente compromesse le capacità produttive e le caratteristiche esteriori ed organolettiche dei frutti.
Le esigenze nutritive sono elevate ed il relativo soddisfacimento può essere assicurato integralmente nei terreni molto fertili, piuttosto ricchi di materia organica.
Le sperimentazioni su melanzana utilizzando i protocolli di agricoltura micronaturale hanno dimostrato un incremento della produzione e una riduzione significativa dei patogeni fungini e insetti. Il tutto non utilizzando prodotti di sintesi