Dr. Domenico Prisa
Le zeolititi in generale non possono essere considerate in agricoltura le soluzioni di tutti i mali, ma inserite in protocolli opportunatamente studiati e calibrati per l’ambiente dove si va ad agire, possono ridurre gli stress biotici e abiotici e incrementare le prestazioni dei prodotti convenzionali (per chi ne vuole fare uso).
Dalle mie sperimentazioni in 18 anni di ricerca posso dire che la zeolitite a chabasite in particolare (è quella su cui mi sono soffermato di più nei miei studi per motivi di natura chimica e fisica) puo’ determinare effetti importanti nella coltivazione delle piante e nel controllo degli insetti e dei funghi patogeni perché:
Zeolitite a chabasite micronizzata (150 micron; 10 micron)
– fra tutte le Zeolititi, possiede una struttura scabrosa in grado di determinare problemi all’aderenza degli insetti sui tessuti vegetali
– possiede una grossa capacità disidratante in particolare sulle larve e durante la muta degli insetti, quando l’esoscheletro risulta più sensibile agli agenti esterni. Questa capacità è allargata anche ai funghi (disidratazione delle spore e assorbimento dell’umidità necessaria ai funghi per spostarsi)
È in grado inoltre di assorbire i fitormoni in particolare l’etilene, che può veicolare gli insetti sui frutti
– provoca problemi all’apparato respiratorio (soprattutto degli insetti che non hanno peli a protezione) e nel volo. Effetto che si riduce sugli insetti che hanno un esoscheletro peloso come le api e grosse capacità di pulizia (grooming).
– possiede la capacità di riflettere la luce e di mantenere costante, (mediante processi esotermici) la temperatura nelle zone in cui la zeolitite aderisce, foglie, frutti, radici
– possiede minor contenuto in Na rispetto alle altre Zeolititi e maggiore in potassio, importante nella fioritura e allegagione
– può essere utilizzata anche nella protezione dei frutti nel post-raccolta
– utilizzata spesso come cicatrizzante e disinfettante dopo le potature, riduce gli stress sulla pianta e la possibile entrata di funghi patogeni nei vasi linfatici e tessuti interni
– prolunga l’effetto dei prodotti convenzionali e protegge le foglie dallo stress e microferite che questi trattamenti possono comportare
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Zeolitite a chabasite nel suolo (0-3 mm; 3-6 mm)
– richiama i Microrganismi nelle zone in cui la zeolitite viene inserita (possiede cariche elettriche che richiamano batteri e funghi a corta e lunga distanza)
– possiede dell’acqua interna un 10% circa che viene utilizzata da batteri e funghi durante i periodi di stress. I Microrganismi superano lo stress idrico e di temperatura al loro interno ed iniziano a colonizzare l’ambiente dopo che la situazione ambientale è tornata alla normalità
– garantisce approvvigionamento di acqua e nutrienti per la pianta al momento del bisogno, acqua e nutrienti che non sono adsorbiti solo a livello strutturale della chabasite, ma che rimangono adesi come goccioline alla radice che a contatto con la zeolitite produce una sorta di muco. La pianta richiama queste goccioline all’interno della radice al momento del bisogno
– riduce il compattamento del suolo e favorisce l’ossigenazione e il drenaggio
– aumenta lo sviluppo radicale e grazie all’azione dei microrganismi che la colonizzano (ho sviluppato un brevetto con zeolitite a chabasite con Microrganismi), favorisce la stimolazione ormonale radicale e vegetativa, l’induzione di resistenza e l’occupazione dei siti d’infezione.
– ulteriori studi stanno dimostrando la capacità della zeolitite di indurre la stimolazione radicale (di piante e talee), grazie alle sue proprietà elettriche
– utilizzata con determinati Microrganismi che inibiscono la germinazione dei semi delle piante infestanti, può ridurne lo sviluppo
– facilita la germinazione dei semi e la radicazione delle talee perché rispetto ad altri materiali (pomice, perlite, vermiculite) può garantire un’umidità costante più a lungo
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Dosaggi consigliati parte aerea:
Zeolitite a chabasite micronizzata:
– attacco immediato di insetto o fungo, forma polverulenta 12-15 kg ettaro
– prevenzione, 3-6 kg ogni 500 litri d’acqua ogni 15 giorni
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Dosaggi consigliati in suolo:
Zeolitite a chabasite granulare 3-6 mm
Per superficie
– terreno sabbioso 2 kg metro quadro, terreno argilloso 1 kg metro quadro
– per buca 500 g al momento della messa a dimora
– per metri lineari, 1 kg ogni metro lineare
I dosaggi possono essere aumentati in base alla situazione specifica, che va studiata sul tipo di terreno, sulla specie vegetale, sulla stagione
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Dosaggi consigliati in fuori suolo
In vaso, bancale
– zeolitite a chabasite per piante in vaso 20% massimo per volume di substrato (3-6 mm)
– bancale per piante da talea, 30% zeolitite a chabasite e 70% perlite (3-6 mm)
– compost in miscela con zeolitite a chabasite (3-6 mm) 15% in volume
– per la semina zeolitite a chabasite (0-3 mm), 300g per metro quadrato di substrato.
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Ricordo sempre l’importanza delle analisi specifiche dei prodotti a base di zeolitite a chabasite che utilizzate. La certificazione deve essere predisposta da organismi autorizzati, che possono effettuare le analisi chimico-fisiche del minerale.
La purezza del prodotto è fondamentale ai fini dei risultati
Ricordo inoltre che per parlare di Zeolitite, all’interno del prodotto che utilizzate ci deve essere almeno il 50% o più del minerale indicato, se parliamo quindi di zeolitite a chabasite, le analisi devono mostrare il 50% o più di chabasite.
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Per informazioni potete contattarmi direttamente a domenicoprisa@gmail.com o visitare il mio blog Agricoltura Micronaturale
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